Torna l’immancabile appuntamento estivo con l’arte proposto dallo Spazio civico Albano Tomaselli di Castel Ivano. L’ospite di quest’anno è Claus Soraperra, ladino di Canazei, con il suo UTERES/0.2. Inaugurazione sabato 12 luglio alle 18. La mostra è visitabile a ingresso libero fino a domenica 7 settembre dalle 17 alle 21, chiuso il lunedì. il catalogo, gratuito, è disponibile in sede.
UTERES nasce come progetto nomade di sensibilizzazione culturale e artistica. La ricerca attraverso l’installazione, la pittura, la poesia, il video e la performance vuole cogliere gli aspetti del trascendente, che non è riconducibile alle determinazioni dell’esperienza della realtà. L’esposizione è un allarme sull’urgente bisogno di presenza culturale e ricerca costante, in contraddizione con quella cultura massimizzata, usata e abusata che oggi sembra essere ridotta allo spettacolo e alle informazioni cognitive.
L’intento è creare uno spazio emozionale dove, attraverso la presenza di opere installative, scultoree e pittoriche il pubblico possa immergersi in un contesto di riflessione intorno alle diverse sfaccettature del mistico e del sacro attraverso opere figurative che hanno segnato il percorso propedeutico per la realizzazione delle ultime opere del ciclo UTERES. La mostra vuole essere un presidio culturale dove durante il periodo estivo si proporranno alcuni incontri/dibattito con l’obiettivo di divulgare la sensibilità che attraverso l’arte il pubblico può cogliere.
Claus Soraperra nasce nel 1966 in Val di Fassa. Si forma all’Accademia di Venezia. Insegna “Didattica e metodologia dell’arte” alla Libera Università di Bolzano, presso il Dipartimento di “Scienze dell’educazione”, e “Laboratorio di Figurazione e Design” al Liceo Artistico di Sen Jan di Fassa. Vive e lavora a Canazei, in una regione mitteleuropea culturalmente contaminata dalle due grandi culture europee, quella tedesca e quella latina, «cerniera e confine annebbiato di un’Europa che continuamente deve fare i conti con la propria identità e il proprio senso di appartenenza, tra l’essere europei e il rimanere lillipuzziani».
L’esposizione è proposta da Croxarie in collaborazione con il Comune di Castel Ivano, l’Ecomuseo della Valsugana, la Majon de Fascegn e Litodelta.